Autor Tema: Koncetracioni logor u Rijeci?!?  (Posjeta: 3932 vremena)

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Offline Kigor

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Koncetracioni logor u Rijeci?!?
« u: 04.03.2013., 09:09:51 »
Ovog ljeta, točnije 15.7.2012 na stranicama Linkiesta pojavio se zanimljiv članak o koncentracionim logorima u Italiji:
http://www.linkiesta.it/lager-italiani

Ima popis onih u današnjoj Italiji kao i o onima na području koji je nekad bio pod Italijom pa tako i Istra, Rijeka i Dalmacija.
Na popisu stoji i Rijeka?!?

Dal itko zna išta o tom logoru?

Offline Daluka

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Odg: Koncetracioni logor u Rijeci?!?
« Odgovori #1 u: 17.08.2016., 22:31:28 »
Možda se radi o ovome

Offline zokxy

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Odg: Koncetracioni logor u Rijeci?!?
« Odgovori #2 u: 24.01.2017., 13:59:24 »
Našao!

"Oltre al già citato campo di Arbe (Rab), ce n'erano a Buccari (Bakar), Portoré (Kraljevica), Fiume (Rijeka), Melada (Molat), Zlarino (Zlarin), Scoglio Calogero (Ošljak), Morter (Murter), Zaravecchia (Biograd), Vodizza (Vodice), Divulje, Prevlaka e (Uljan). Ques'ultimo è stato aperto nell'agosto 1943 e ha ospitato 300 persone solo per pochi giorni, fino all'armistizio dell'8 settembre 1943, quando tutti gli internati sono stati liberati (ma non tutti i lager hanno cessato di funzionare). I primi campi erano stati aperti tra l'inverno e la primavera 1942, per deportarvi la popolazione civile delle zone dov'era maggiore l'attività partigiana."

Daluka, jeste caserma Diaz. Komandant je bio G. Vassalli, Tenente Colonnello od travnja 1943. Zvao se kamp br. 83.

 

Na linku http://www.campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=133 sve piše:

Gdje stoji - citiram:


"Storia

Durante la seconda guerra mondiale i due grandi edifici della Caserma Diaz di Fiume (Rijeka) vengono usati per un duplice scopo: come campo per prigionieri di guerra cui viene assegnato il numero convenzionale P.G. 83, ma anche come campo di concentramento per internati civili jugoslavi.
 
Non sono molte le notizie sul campo di concentramento della Caserma Diaz di Fiume. In particolare non sappiamo quando entra in funzione.
 
Un documento dell'agosto 1942 fa riferimento a un trasporto di 1.132 internati in viaggio sotto scorta militare verso Fiume. Il convoglio viene attaccato dai partigiani, ma dal resoconto fatto dai carabinieri, non si capisce se i prigionieri vengano liberati oppure no.
 
In ogni caso, il 7 agosto 1942, vengono sicuramente internate a Fiume 374 persone. Lo confermano due elenchi nominativi (il primo di 186 persone,  il secondo di altre 188) di "uomini validi dai 18 ai 55 anni fermati per l'internamento nel territorio della Divisione 'Isonzo' ed internati a Fiume".
 
L'ordine di internare gli uomini tra i 18 e i 55 anni d'età viene diramato a tutti i comandi dal generale Robotti a capo dell'XI Corpo d'Armata il 21 giugno del 1942, nell'ambito delle operazioni di contrasto alla lotta partigiana jugoslava .
 
Dal febbraio del 1943, la Caserma Diaz rientra a pieno titolo nella lista dei campi di concentramento gestiti direttamente dall'Intendenza della II Armata (gli altri campi sono quelli di Arbe, Gonars, Monigo, Chiesanuova e Renicci).
 
La Caserma Diaz non è però indicata con il nome del luogo, bensì con il numero 83, quello cioè assegnato al campo per prigionieri di guerra (entrambi gestiti dall'Intendenza della II Armata).
 
Nel marzo 1943, in previsione dei grandi internamenti, si dice di "tenere completamente libera la Caserma Diaz (capacità 1.000 posti) per le urgenti necessità".
 
Il primo febbraio 1943 risultano internate alla Caserma Diaz 876 persone. Sono solo uomini e tutti internati a scopo "repressivo"
 
Nei mesi seguenti, il numero degli internati diminuisce. Ad esempio, il primo aprile del 1943 ci sono 619 internati a scopo repressivo, di cui 380 uomini, 147 donne, 48 bambini e 44 bambine.
 
Il primo giugno risultano 316 internati repressivi di cui 97 uomini, 135 donne, 44 bambini e 40 bambine.
 
Questa variazione nel numero degli internati si può spiegare con il ruolo di campo di smistamento e transito che sembra avere la Caserma Diaz. Ma anche perché, dopo gli arresti di massa, ha inizio la liberazione selettiva di diversi internati.
 
La funzione di campo di transito è confermata anche dal passaggio a Fiume di molti internati del campo di concentramento di Bakar (Buccari) destinati a raggiungere il campo di Gonars, passaggio confermato da diversi documenti.
 
La Caserma Diaz è usata anche come luogo di transito per le persone liberate provenienti dai campi di concentramento posti in Italia e dirette ai paesi croati di origine.
 
Poche sono le notizie sulle condizioni di vita degli internati. Nel marzo del 1943, il generale di brigata Umberto Giglio firma un lungo rapporto sulle condizioni di salute degli internati in rapporto all'alimentazione. Relazione che riguarda in particolare i campi di Arbe (Rab) e Fiume.  Il rapporto è diretto al Ministero della Guerra ed inizia con un elenco dei provvedimenti che si sono presi "per impedire che la mortalità, che aveva raggiunto cifre piuttosto elevate, avesse da aumentare ancora".
 
I provvedimenti riguardano una maggiore ospedalizzazione; l'istituzione di "preventori" dove ricoverare gli internati che non presentano patologie specifiche ma "solo" problemi "per difetto di alimentazione"; diete speciali per persone anziane, per donne incinte e bambini; razione viveri a tutti gli internati repressivi uguale a quella degli internati protettivi non addetti ai lavori  (anche se questo ultimo punto non è del tutto chiari in quali campi di concentramento viene applicato). Solo grazie all'applicazione di questi provvedimenti "è stato possibilerimettere in froza i defetati, aumentare la resistenza fisica di tutti gli internati e annullare quasi totalmente la mortalità nei campi di Arbe e Fiume".
 
Lo stesso documento (che ha numerosi allegati con i dettagli delle razioni viveri divise per "tipologia" di internati), riporta anche la situazione sanitaria della Caserma Diaz alla data del 25 marzo 1943. Su 546 internati, 125 risultano ricoverati all'ospedale e 62 nel "preventorio". In altre parole, quasi il 35 per cento degli internati è ammalato.
 
In un documento del 26 giugno 1943, vengono riportate le statistiche dei decessi nei campi di concentramento gestiti dall'Intendenza della II Armata. I dati relativi alla Caserma Diaz sono i seguenti: gennaio 21 decessi; febbraio 6 decessi; marzo 4 decessi; aprile nessun decesso; maggio 2 decessi. Per un totale di 33 decessi in cinque mesi.
 
La nostra ricerca sul campo di concentramento Caserma Diaz di Fiume non è ancora ultimata."



I, sa linka http://www.campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=366 još:

Citiram:

"La Caserma Diaz di Fiume (Rjieka) riveste un duplice ruolo: da un lato è un campo per prigionieri di guerra, dall'altro un campo di concentramento per civili (vai alla scheda sul campo di concentramento Caserma Diaz di Fiume).
 
In funzione fin dal marzo del 1941 (evidentemente in preparazione dell'imminente invasione della Jugoslavia), il campo per prigionieri di guerra P.G. N. 83 di Fiume ha una capacità di 1.000 posti e la sua funzione è quella di campo contumaciale e di smistamento.
 
Nel marzo del 1942 sono internati nel campo 258 prigionieri di guerra, tutti appartenenti all'ex esercito jugoslavo.
 
Un documento del 22 marzo 1942 dell'Ufficio Prigioneri di Guerra dello Stato Maggiore del Regio Esercito (vedi PGFI01) dispone lo scioglimento del campo P.G. N. 83. I prigionieri devono essere traferiti al campo P.G. N. 78 di Sulmona (gli ufficiali), e al campo P.G. 55 di Busseto (i sottufficiali e la truppa).
 
In effetti, a partire dal mese di maggio, i prigionieri di guerra diminuiscono sensibilmente, ma il campo non viene del tutto chiuso.
 
Nella Circolare 3 C L del primo maggio 1942, il generale Mario Roatta specifica in modo molto chiaro quali sono i compiti che d'ora in poi il campo P.G. N. 83 deve svolgere (vedi capitolo XVI, p.395 e ss.).  In particolare il campo ha una funzione di transito sia dei prigionieri di guerra ex jugoslavi provenienti dall'estero (liberati dai tedeschi, vedi ad esempio PGFI04, in cui gli italiani si lamentano perché i tedeschi liberano prigionieri di guerra jugoslavi senza il loro accordo), sia di quelli che - già internati nei campi P.G. in Italia - vengono liberati e rimpatriati nei paesi di origine (vedi ad esempio la liberazione di alcuni pg. bulgari in PGFI03).
 
Una testimonianza diretta sul campo P.G. N. 83 è quella di Spasoje M. Radovanovich pubblicata nel saggio di Renzo Amedeo (2001). Radovanovich è un ufficiale dell'esercito jugoslavo catturato dai tedeschi nell'aprile del 1941 e deporato nell'Offlag XIII B di Norimberga. Dopo sette mesi - in quanto prigioniero di guerra di un terrritorio annesso all'Italia - viene trasferito nel campo P.G. N. 83 di Rijeka. Rispetto alle dure condizioni di vita dell'Offlag tedesco, Radovanovich descrive la sua permanenza a Fiume come 'normale' prigionia. I prigionieri dormono in brande militari, hanno a disposizione coperte di lana e dei pasti a base di pasta, riso, frutta e vino. Anche il trattamento delle guardie è improntato al rispetto e, in alcuni casi, anche all'aiuto. Nel luglio del 1942, assieme ad altri prigionieri Radovanovich viene trasferito al campo P.G. N. 78 di Sulmona."

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Offline zokxy

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Odg: Koncetracioni logor u Rijeci?!?
« Odgovori #3 u: 24.01.2017., 14:01:18 »
Popis 11.02.1943.

Popis umrlih u logorima 31.05.1943.
« Zadnja izmjena: 24.01.2017., 14:02:55 od zokxy »
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