Autor Tema: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina  (Posjeta: 2890 vremena)

0 Članova i 1 Gost pregledava ovu temu.

Offline Kigor

  • Global Moderator
  • Full Member
  • *****
  • Datum registracije: Vel 2012
  • Postova: 2.052
U La voce del popolo od 30.8.2014 izašao je interviju sa članom našeg foruma superinadecosala. Zamolio me da ga objavim. Evo sam tekst kao i sliku članka.

Sta per uscire dalle stampe il nuovo numero de “La Voce di Fiume”, il bimestrale del Libero Comune di Fiume con sede a Padova, dedicato al prossimo raduno di Montegrotto, agli anniversari, alle riflessioni e ai ricordi. Un piacevole intreccio tra amarcord e progetti per il futuro. Tra quest’ultimi, l’annuncio di un’iniziativa della Società di Studi Fiumani che prossimamente darà alle stampe un libro che raccoglie i nomi delle vie della città attraverso il tempo. Si tratta del paziente lavoro di ricerca di un giovane fiumano nato a Pisa. I suoi legami con il Quarnero sono forti, anche perché l’autore, Massimo Superina, torna spesso a Cosala nella casa di famiglia. Ma chi è questo giovane innamorato della storia della città dei genitori? Questa è la storia della sua ricerca.

Quando ha iniziato ad occuparsi di questa materia?
“Ho cominciato a scrivere il mio libro nel settembre del 2010, e la sua stesura è nata si può dire… per caso: la mia prima passione è disegnare mappe, e nell’estate del 2010 avevo appena disegnato una mappa di Fiume del 1940 in formato 2,20 metri per un metro, che ho appesa nella casa in cui vivo a Pisa. Da subito ho notato come i nomi di molte vie e piazze fossero più volte mutati da fine ‘800 all’attuale periodo croato, così ho deciso di farne un elenco dettagliato su computer: da poche pagine iniziali, oggi è diventato un testo di 269 pagine”.

Si tratta solo di passione o è legato alla sua professione?
“Ahimè si tratta solo di passione, ho una Laurea in Scienze Politiche conseguita nell’ormai lontano 1997 (sono del ‘71, ho 43 anni), ma ho sempre operato nel commercio come addetto vendite in Grandi Magazzini; la crisi che investe oggi il settore ha colpito anche la Ditta per cui ho lavorato in questi ultimi anni, così sono in cerca di altri sbocchi... non si sa mai”.

Quali sono i suoi primi ricordi dei ritorni a Fiume, nella casa di Belvedere?
“Avendo quarantatre anni il mio ‘ritorno a Fiume’ non ha lo stesso valore di chi ha il doppio dei miei anni e lasciò la città da piccolo: io sono nato in Italia, ma sin da quando ero bambino la mia famiglia è sempre ritornata a Fiume a trovare i parenti “rimasti”. I miei nonni e genitori a Fiume abitavano a Cosala (via L. Ariosto), poi in rione Colle del Fante (via Montenero) e a Plasse San Giovanni, fino all’esodo per l’Italia nel dicembre del ‘48: la casa in Belvedere apparteneva allo zio di mio padre, edificio degli anni Sessanta”.

La toponomastica di Fiume ha avuto una particolare evoluzione, che cosa se ne deduce, in che modo racconta la storia della città?
“La toponomastica di Fiume è lo specchio dell’elemento linguistico dominante in ogni singolo periodo: ancora in periodo ungherese, nel 1910 vengono introdotti in città molti nomi propri della cultura italiana (Sanzio, Dante, Canova, Buonarroti, Goldoni, ecc), nomi che l’elemento italiano dominante in città riesce a far votare ed approvare come nuovi nomi di vie. Nel ‘16, in piena Grande guerra, l’impegno bellico sul fronte austro-ungarico impone un ritorno a nomi meno italiani e più legati alla realtà fiumana (il Corso diventa Francesco Giuseppe I e piazza Dante ridiventa “Adamich”), nomi che nel ‘18 saranno abbandonati. Anno importante per i nomi di vie a Fiume è il 1930: in quell’anno sono aboliti i “sottocomuni”, entità rurali sostituite dalla nuova divisione amministrativa della città in diciassette rioni: ottanta vie dei rioni periferici, anonime negli anni Venti, acquistano finalmente un nome certo. Tra il ‘45 e il ‘55 i nomi di vie in città cambiano inesorabilmente, a cominciare dai nomi legati al passato regime fascista (Camicie Nere, D’Annunzio, Ciano, ecc): la grave crisi tra Italia e Jugoslavia nel ‘53 sulla questione triestina dà un’ulteriore spallata agli ultimi nomi italiani rimasti in città: dal ‘55 quasi tutti i nomi sono legati alla nuova realtà jugoslava e socialista. Curiosamente, l’unico nome italiano introdotto a Fiume in periodo comunista è quello di piazza Togliatti. Dal 1992 la Croazia indipendente e democratica ha cambiato molti nomi di vie, reintroducendo anche nomi storici come Pomerio, Ciotta, Adamich, Cambieri: ma piazza Tito rimane tuttora, pure dopo l’ingresso nella Comunità Europea, nonostante i dubbi sollevati anche da alcuni croati sull’opportunità di mantenere questo nome. Non addentriamoci in valutazioni politiche, sempre spinose…”

Le vie che l’hanno impegnata di più? Perché?
“In questi anni ho avuto molta difficoltà nel dare un nome alle vie periferiche degli anni Venti: fino al 1930 le vie dei rioni periferici erano ufficialmente anonime: interi rioni periferici come Cosala, Belvedere e San Nicolò dove ha un nome solo la via principale (esempio via del Belvedere), ma dove tutte le altre case del rione non hanno un nome di via ma solo un numero civico; la difficoltà sta nel fatto che esistono degli stradari di Fiume stampati a Gorizia e Trieste negli anni Venti che elencano invece una serie di nomi per le vie periferiche, nomi assolutamente ignorati dalle contemporanee guide fiumane de La Vedetta d’Italia: ho letto personalmente in archivio a Fiume tutte le annate de La Vedetta degli anni Venti e questi nomi assolutamente non esistono, ho trovato peraltro articoli del ‘28 di alcuni forestieri di passaggio in Belvedere e Cosala che si lamentano per la difficoltà nel trovare una casa in vie totalmente anonime… qualche mese fa finalmente ho trovato una mappa degli anni Venti che mi ha chiarito quasi tutti i dubbi”.

Dove le piace passeggiare quando è a Fiume?
“Nelle periferie, perché sono più autentiche e forse più simili alle vie lasciate dai miei nel ‘48: due vie in particolare hanno un grande fascino: la italiana via Cimiotti, tra la Tiziano e la Valscurigne, e la salita del Pino, tra via Trieste e il Giardino Pubblico. Sono due vie in gran parte pedonali, dove si respira ancora un’aria d’altri tempi…”

Alcune strade hanno riavuto il proprio toponimo?
“Sì. Via Pomerio, via Fiumara, via Tiziano; alcuni nomi sono tornati, ma non nelle vie originarie: Cambieri, Scarpa, Ciotta. Due anni fa è stato bocciato il progetto di intitolare una piazzetta della Cittavecchia a Riccardo Zanella, storico leader degli Autonomisti fiumani”.

Come vive la sua famiglia questa passione?
“Mio padre è molto legato alla sua città natale, ed è stato lui a trasmettermi questa passione per Fiume. Mi ritengo un fiumano mancato, ma pur sempre fiumano. Mia sorella vive la sua fiumanità in modo molto più distaccato: a chi le chiede delle nostre origini, consapevole della generale ignoranza sulla nostra storia e su cosa sia “Fiume”, dice di essere “triestina”...

Cosa si sente di dire a chi ha ancora timore di ritornare a Fiume?
“Non bisogna aver paura di tornare a Fiume, è la città delle nostre radici ed è nostro dovere tornarci: chi non l’ha mai fatto la troverà stravolta rispetto ai suoi ricordi di bambino, ma sotto il nuovo è possibile ancora cogliere la “vecchia Fiume”. E in fondo, non tornare è anche darla vinta a chi ti ha mandato via sessant’anni fa. In questo senso occorre ringraziare anche i “rimasti”, perché è proprio grazie a loro se a Fiume si parla ancora un pò del dialetto nostro”.

Ha pensato ad una mostra delle sue carte da realizzare alla Comunità degli Italiani o a Montegrotto al raduno dei Fiumani?
“Una volta che il libro sarà pubblicato sicuramente ci saranno iniziative in tal senso, tra Roma e la stessa Fiume: il mio sogno è presentare il mio libro alla Comunità degli Italiani a Palazzo Modello a Fiume, per un simbolico abbraccio tra esuli e rimasti”.

Rosanna Turcinovich Giuricin

A tko želi evo i u obliku slike

Offline zokxy

  • Global Moderator
  • Hero Member
  • *****
  • Datum registracije: Vel 2012
  • Postova: 26.276
  • Dont drive faster than your guardian angel can fly
    • O svemu i svačemu
Odg: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina
« Odgovori #1 u: 01.09.2014., 22:57:42 »
 :beer2
Svaka čast, pročitao sam to jutros u news feedu by Furio na Forum Fiume  :palacgore :wavey
Još nam samo fali Massimova tetovaža ovdje  :popcorn :wavey :greensmile
Don't drive faster than your guardian angel can fly!

Offline superinadecosala

  • Full Member
  • ***
  • Datum registracije: Svi 2014
  • Postova: 227
Odg: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina
« Odgovori #2 u: 02.09.2014., 00:18:29 »
 :wavey
« Zadnja izmjena: 02.09.2014., 00:24:50 od superinadecosala »

Offline superinadecosala

  • Full Member
  • ***
  • Datum registracije: Svi 2014
  • Postova: 227
Odg: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina
« Odgovori #3 u: 02.09.2014., 00:26:21 »
 :skartoc

Offline elvis

  • Global Moderator
  • Hero Member
  • *****
  • Datum registracije: Vel 2012
  • Postova: 10.591
Odg: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina
« Odgovori #4 u: 02.09.2014., 12:10:24 »
A di je početak tetovaže?  :greensmile

Si Deus pro nobis, quis contra nos? Latin for "If God be for us, who can be against us?"

Offline zokxy

  • Global Moderator
  • Hero Member
  • *****
  • Datum registracije: Vel 2012
  • Postova: 26.276
  • Dont drive faster than your guardian angel can fly
    • O svemu i svačemu
Odg: Lo Stradario di Fiume nel tempo Firmato Massimo Superina
« Odgovori #5 u: 12.01.2016., 23:28:03 »
U međuvremenu nedavno je ovaj vrijedni uradak ugledao svjetlo dana! Može ga se nabaviti preko Massima. :bravo :bravo2
Don't drive faster than your guardian angel can fly!